Porto di Livorno fuori dai piani strategici del Recovery Plan.

Il “Piano di Recupero e Resilienza” sottovaluta il ruolo del porto di Livorno come nodo logistico integrato destinato ad alimentare il valico del Brennero. Lo ha denunciato il presidente APdS ing. Corsini. La conferma è nelle carte. Si parla dei porti di Genova e Trieste proiettati sui mercati del nord Europa; si parla dei porti del Sud proiettati in ambito Mediterraneo. Non si parla di La Spezia, Livorno e Piombino e della loro proiezione sui mercati europei attraverso il Brennero.

Come è stata possibile questa dimenticanza, se di dimenticanza si tratta? Di chi è la responsabilità?

Probabilmente a livello di amministrazione locale non si è compresa la gravità della cosa. Abbiamo 560 milioni di euro di finanziamento pubblico e abbiamo la nomina del commissario ad acta per la Darsena Europa; dobbiamo ricordare però che mancano ancora all’appello 300 milioni di investimenti privati da reperire sul mercato. Ora, quale grande operatore internazionale, dopo aver letto il PNRR, sarebbe ancora disposto a investire su un porto ritenuto scarsamente rilevante dal punto di vista strategico nei trasporti integrati intermodali? Specialmente se a ridimensionarlo è il suo stesso governo. Chi dovrebbe venire?

Quindi la domanda sorge spontanea: chi si è disinteressato di Livorno? Chi non ha fatto presente la grave mancanza che si stava creando a livello di programmazione di governo? Non certo il presidente Corsini a cui è stato dato il benservito, senza troppi riguardi per il lavoro svolto, con tre mesi di anticipo. Eppure Livorno vanta almeno due parlamentari (Berti M5S e Romano PD) tra le file della passata maggioranza di governo. Eppure il Sindaco Luca Salvetti è referente ANCI Regionale, Settore Porto, con specifica delega politica ad avere relazioni con i soggetti istituzionali di riferimento.

Riteniamo, come Livorno  in Azione, che le istituzioni locali abbiano peccato di superficialità, e debbano ora – di concerto con le forze produttive – attivare immediatamente tutte quelle azioni per correggere il documento e garantire a Livorno la dignità di  porto di valenza europea. 

Maurizio Bettini, coordinatore segreteria Livorno in Azione