di Enio Gambaccini
In questi ultimi mesi si è acceso il dibattito sull’opportunità o meno di chiudere il Termovalorizzatore di Livorno e di smaltire i rifiuti trattati dallo stesso in altri impianti.
La destinazione finale di questi rifiuti – visto che altri termovalorizzatori non sono disponibili ,almeno sul territorio nazionale – sarebbe sicuramente la discarica con maggiori costi ambientali.
Questi deriverebbero sia dal maggiore inquinamento che dal mancato recupero di risorse energetiche.
La relazione che presento cerca di valutare la situazione da un altro punto di vista.
Cioè di considerare il Termovalorizzatore come un componente della base impiantistica installata presso l’area del Picchianti e gestita sia da AAMPS che da ASA .
Nella relazione [leggi qui] si illustrano i vantaggi sia economici che ambientali che deriverebbero dalla sinergia fra il Termovalorizzatore gestito da AAMPS e l’impianto di Digestione Anaerobica, gestito da ASA che oltre a trattare i fanghi dell’impianto di depurazione tratterà anche la FORSU, cioè il materiale organico della raccolta differenziata.
Nelle slide della relazione si mostrano anche dei dati economici relativi agli investimenti necessari alla realizzazione di quella che abbiamo denominato Piattaforma Bioenergetica ed ai ricavi derivanti dal suo esercizio.
Naturalmente sia costi che i ricavi sono stimati alla situazione attuale (marzo 2023) e quindi certamente possono variare , quello che però ci interessava illustrare era l’ordine di grandezza del progetto che abbiamo presentato .